di Alessandra Merola
In quest’esplosione di primavera, nell’Istituto Regina Carmeli, proseguono gli incontri tra le suore e le famiglie delle varie classi. Ecco alcune testimonianze riguardanti l’ultimo incontro delle famiglie della classe II, il cui tema è stato il secondo capitolo dell’esortazione apostolica postsinodale “Amoris laetitia” di Papa Francesco: “La realtà e le sfide della famiglia – Leggere i segni dei tempi”.
Anna, mamma di Maria Antonietta racconta: “Domenica, 26 marzo noi genitori ed alunni della classe II della Scuola Primaria ci siamo nuovamente incontrati a scuola con le nostre care suore per rinnovare quello che ormai è diventato un piacevole appuntamento, un momento importante di condivisione di esperienze e pensieri. Abbiamo riflettuto sull’importanza della Grazia Divina nel cammino di coppia e della famiglia, riportando ciascuno le proprie costruttive esperienze. Imparare gli uni dagli altri, raccontarsi vicissitudini personali anche intime, scambiarsi sensazioni: ecco quale credo sia la bellezza di queste domeniche! Oltre al fatto che tra noi mamme e suore si è creato un rapporto di affetto, stima e potrei dire amicizia e familiarità, per cui ci sentiamo a nostro agio ed abbiamo assolutamente piacere a stare insieme. La domenica si passa in famiglia e sempre più noi lo siamo!”
Antonella, mamma di Milena, commenta: “Di questo secondo capitolo dell’Amoris Laetitia, mi ha particolarmente colpito il dono della Grazia Divina che opera in ogni matrimonio: grazie ad essa il cammino della famiglia, pur essendo spesso caratterizzato da momenti difficili, è sempre improntato alla crescita personale e collettiva di genitori e figli che, insieme, non si arrendono di fronte alle avversità, bensì le affrontano con coraggio e fiducia nel Padre.”
Alessandra, mamma di Chiara, riflette: “Sicuramente questo secondo capitolo dell’Amoris Laetitia colpisce per la maestria con cui in esso viene dipinta la famiglia di oggigiorno, delineandone alcuni aspetti negativi come l’affettività narcisistica accompagnata da un’esasperata cultura individualistica e da un grado sempre maggiore di aggressività, la precarietà delle relazioni, la discriminazione della donna e la crisi della figura paterna, lo stress dovuto al doversi adeguare al ritmo della vita attuale. Se queste caratteristiche accomunano tutte le famiglie, ce n’è una che appartiene solo a quelle cristiane: la difficoltà di far trasparire nel vivere quotidiano quell’apertura alla Grazia che dovrebbe, invece, esserne alla base, sostituendola con questioni dottrinali e morali spesso motivate e vissute con poca convinzione. Anche nel ruolo di educatore che ogni genitore cristiano riveste, spesso si ha la tendenza a sostituire più che a formare le coscienze dei figli, causando in loro, col tempo, una mancanza di autonomia nel discernere il bene dal male. Osiamo, invece! Proponiamo ai nostri figli e a chiunque incontriamo il nostro vivere come testimonianza: non belle parole ma azioni che, lungi dall’essere perfette, possano lasciar trasparire il nostro affidarci al Signore, alla Sua Onnipotenza, alla Sua Infinita Bontà, alla Sua Misericordia! È il dono della Grazia Divina, infatti, l’unica roccia su cui dovrebbero basarsi le nostre famiglia, dono che in essa opera fin dal giorno del Matrimonio e che trasforma le difficoltà quotidiane in segni di speranza!”
Anche i bambini hanno vissuto la loro formazione, naturalmente giocando e divertendosi. Hanno colorato e costruito una bellissima casetta da portare a casa per ricordarsi sempre dell’importanza che la famiglia ha nella loro vita di bambini e anche della preziosità di vivere in una casa bella e accogliente insieme alla loro famiglia.